Non se ne può più di questa invasione di alberi che nulla hanno a che fare con la tradizione italiana: fuori i cipressi dalla Toscana, sono originari della Persia. E basta con gli agrumi nel Sud e in Liguria: alberi asiatici, portati dagli arabi. Via le robinie: la prima è stata piantata nel 1662 nell’orto botanico di Padova, proveniente dagli Appalachi, America de Nord. E gli eucalipti? Che ci fanno in Italia gli eucalipti che sono australiani? E poi le palme, quella palma là, la il Trachicarpus Fortunei, originario dell’Himalaya, che cresce anche in Islanda e in Norvegia, come potrà mai resistere al clima milanese?
E che mi dici della vite che a quanto pare ha origini in Armenia? Fuori i vitigni di prosecco !!
E non mangiate la pasta con la pommarola! I pomodori vengono dall’America! Non inquiniamo la cultura italica.
Via il leone di S. Marco!! E’ un animale extracomunitario!!
In caso di radicale espulsione (o estirpazione) dei cipressi, immigrati clandestinamente in Toscana a contaminare la vegetazione autoctona, si lamenterebbe pure Carducci, che nella poesia “Davanti a S. Guido”, parlava dei cipressi “che a Bólgheri alti e schietti/van da San Guido in duplice filar” e li definiva ” Bei cipressetti, cipressetti miei, Fedeli amici d’un tempo migliore”. Forse è per questa poesia, che una volta si faceva imparare a memoria, che associamo indissolubilmente questi alberi al paesaggio toscano.
Ma scusate e le patate? Non vorrete contaminarvi con un tubero importato clandestinamente dalle Americhe!E vade retro, caffè, tè, cacao! E vogliamo parlare una buona volta del mais? Tornatene a casa tua, polenta! Noi vogliamo riportare in vita le belle, sane tradizioni italiane.
Sì, ma quali?
Cambiamo anche nome alla riviera delle palme in Liguria! Continuano a dire che le palme sono state importate in Liguria fin dal basso medio evo ma per me è un GOMBLOTTOH
Dice l’amico Franco Cardini, storico medievista, che se la cinematografia dovesse rivedere/correggere le falsità/assurdità “naturali” contenute nei film con tematiche che vanno dai tempi dell’Iliade al Settecento, farebbe prima a bruciare tutto, per quanta flora, inesistente all’epoca in Europa, vi si vede…