Tramezzino: la prima volta che questa parola compare nella lingua italiana è, almeno finché non si troverà un’altra testimonianza, nel “Corriere della sera” del 15 dicembre 1935, a pagina 2, in un articolo sul ritorno al servizio passeggeri dei due transatlantici “Principessa Maria” e “Principessa Giovanna” sulle rotte per il Sud America. In precedenza queste due navi erano state utilizzate per il trasporto truppe durante la guerra d’Etiopia e per lo sgombero di profughi della guerra di Spagna («vittime lacere e nude del turbine bolscevico, per portarli in salvo sotto la sicura egida delle insegne romane nell’ospitale terra italiana»). Rimesse a nuovo, tirate a lustro, le navi riprendono servizio offrendo ai passeggeri «qualche gustoso tramezzino». La tradizione vuole che la parola tramezzino sia stata inventata da Gabriele D’Annunzio, ma tra gli scritti del Vate non compare mai, come testimonia Giordano Bruno Guerri, direttore del Vittoriale degli Italiani.