Esce nel Mattino di Padova la notizia che in giro per il Veneto saranno realizzati grandi murales per celebrare i grandi veneti del passato. I personaggi scelti sono: Bartolomeo Cristofori, l’inventore del fortepiano; Galileo Galilei, lo scienziato pisano che ha insegnato a Padova; Antonio Canova, scultore; Marco Polo, mercante; Andrea Palladio, architetto; Arturo Ferraris, pilota. A questi si aggiunge Antonio Pigafetta, esploratore, il cui murale è in via di realizzazione a Cittadella. L’iniziativa è stata voluta da Cristiano Corazzari, assessore alla Cultura della Regione Veneto, in quota lega, e dall’associazione 1866, ovvero da coloro che contestano la legittimità del plebiscito per l’unione del Veneto all’Italia tenuto, per l’appunto, nel 1866.
Si sono scatenate le polemiche perché l’iniziativa è stata tacciata di leghismo, mentre l’assessore ribadisce che i grandi veneti sono patrimonio di tutti. Bene. Ma non vi accorgete che non c’è neanche una donna? Il Veneto ha la prima donna laureata del mondo, Elena Lucrezia Corner Piscopia, laureata in filosfia a Padova il 25 giugno 1678, e non la mettete tra i grandi? C’è un pilota – un grande, per carità, ma non certo più di Pier Luigi Penzo, tanto per rimanere in ambito veneto – di epoca fascista, e non c’è la prima laureata del mondo? O la prima direttrice di giornale in Italia (Elisabetta Caminer)? O una delle più importanti stiliste del Novecento (Roberta di Camerino)? Forse la lista non sarà leghista, maschilista però lo è di sicuro.
E Niccolò Tommaseo da Sebenico (Repubblica Veneta), Francesco e Luciano Laurana (architetti) da Vrana (Repubblica Serenissima), ecc……