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Quella che vedete qui è la copertina del primo ricettario di cucina veneziana, pubblicato da Sonzogno nel 1908. Il paradosso è che mentre a Venezia è stato pubblicato il primo libro di cucina a stampa, nel 1475 (De honesta voluptate et valetudine, di Bartolomeo Sacchi, detto “il Platina”) bisogna attendere ben 433 anni prima che sia stampato un libro di cucina veneziana. Dopo quello di Platina, sono stati stampati a Venezia quasi tutti i più importanti testi di gastronomia italiana, compresa l’Opera, di Bartolomeo Scappi (1570), forse il più importante libro di cucina del Cinquecento.

Non si conosce il motivo di questo salto temporale, davvero curioso. C’è da sottolineare uno strano parallelo: così come a Venezia si sono stampati quasi tutti i libri di cucina del Cinque-Seicento, ma nessuno di cucina veneziana, a Venezia si sono anche stampati la maggior parte dei trattati di guerra terrestre, ma nessuno di guerra navale. L’unico trattato riguardante la marina militare scritto da un veneziano, il Della milizia marittima, di Cristoforo da Canal (databile attorno al 1553), è rimasto inedito. Non sappiamo il perché.

Per quanto riguarda il libro di cucina veneziana del 1908 vi si ritrova un po’ tutto quel che noi conosciamo: risotti, saor, bigoli in salsa, castradina, fritole, galani. Tuttavia le ricette di pesce sono 26, mentre quelle a base di carne sono 36. Niente di strano: anche a Venezia, come in tutte le altre città di mare italiane, il pesce godeva di una considerazione inferiore rispetto alla carne fino a tempi abbastanza recenti.

La copia di 100 ricette di cucina veneziana qui riprodotta era proprietà del mio prozio, Alberto Magno, che viveva in calle del Ridotto.

Copia di * Cover bassa