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Numerose testimonianze attestano che le veneziane si mostravano con generosità, tanto da sorprendere i viaggiatori stranieri.

Quando Caterina Corner, futura regina di Cipro, nel settembre 1472 si imbarca al Lido per raggiungere il suo promesso sposo, Giacomo II Lusignano, sovrano della grande isola mediterranea, il cronista Antonio Colbertaldo riferisce che «né havea sì ascoste le mammelle nel velo ch’alquanto non si mirassero».

Un secolo dopo le abitudini rimangono più o meno le stesse: Cesare Vecellio, nel suo Degli habiti antichi et moderni (1590), descrivendo l’abito delle gentildonne veneziane afferma che il corpetto rimane basso e aperto in modo che «quasi si vedono tutte le mammelle».

Il viaggiatore inglese Thomas Coryat risulta particolarmente colpito dalle usanze veneziane e annota (1608): «Quasi tutte le donne, sposate, vedove e ragazze da marito, vanno in giro col seno tutto scoperto, molte scoprono anche le spalle quasi sino a metà della schiena; moda questa, a mio parere, molto incivile e indecorosa, specialmente se chi le guarda le può vedere apertamente».

Il particolare del quadro qui riprodotto mostra la profondissima scollatura di un vestito di Carnevale degli anni Settanta del Seicento.

da Con stile. Come l’Italia ha vestito (e svestito) il mondo (Garzanti)

 

Copia di Scollatura anni Settanta del 600