I leoni di Venezia. Il simbolo della Serenissima dalla Lombardia alla Russia
Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 2024
pp. 173, € 16,00
Se l’evangelista San Marco diventa patrono di Venezia nel 828, il simbolo del leone alato compare nell’iconografia di stato soltanto oltre quattro secoli dopo e quasi all’improvviso, nel 1261. Da quel momento lo repubblica veneziana trasforma il leone marciano nel proprio marchio e lo diffonde ovunque si insedi. Da Crema, in Lombardia, a Cipro, nel Mediterraneo orientale, i territori della Serenissima saranno contrassegnati dalla fiera alata.
Questo libro vi porta a spasso per le rappresentazioni leonine, facendovene conoscere una sessantina fra le migliaia sopravvissute alle numerose lentoclastie che si sono susseguite nel corso dei secoli. Troverete qualche sorpresa: il leone veneziano più lontano da casa è quello esposto nel museo di Novočerkassk, in Russia; mentre i leoni di guerra, con il libro chiuso e la spada, non sono mai esistiti. Ma a inventare la bufala è stato un personaggio piuttosto illustre: Niccolò Machiavelli. Per venire ai nostri giorni, il leone marciano è l’unico simbolo araldico a comparire negli stemmi di due Armi: la Marina (dal 1941) e l’Aeronautica (dal 1971).