Le leggende spesso sono più divertenti della realtà e forse per questo continuano a essere raccontate. Per esempio quella del ferro da gondola che avrebbe vari significati (corno del doge, Canalazzo, Canal della Giudecca, etc). I sei denti starebbero a rappresentare i sei sestieri. Non è vero niente. Si tratta solo di un simpatico raccontino, probabilmente ottocentesco, tramandato di generazione in generazione. Il ferro da gondola non rappresenta nulla, tanto più che cambia forma e dimensioni nel corso dei secoli. Il ferro settecentesco è grande più o meno come una persona, poi a mano a mano che la gondola si inarca, si rimpicciolisce fino a raggiungere le dimensioni odierne. Nelle cartoline che vedete sotto, i ferri sono molto più appuntiti degli attuali, perché le gondole del tempo erano meno inarcate, oggi ci sarebbero problemi per passare sotto i ponti con l’alta marea.
Inoltre un ferro ha cinque denti, l’altro quattro. Ovviamente non perché Venezia ai tempi avesse cinque o quattro sestieri, ma perché tra fine Ottocento e inizi Novecento i gondolieri erano molto poveri e il metallo era costoso, quindi per risparmiare sui materiali si facevano fare tanti denti quanti se ne potevano permettere. I ferri dei Seicento potevano invece avere anche undici denti e certamente non c’erano undici sestieri.
Altra leggenda è che la gondola sia nera in segno di lutto per una qualche pestilenza. Vero niente. Le gondole sono nere perché tra XVI e XVII secolo i provveditori alle Pompe (magistratura incaricata di reprimere il lusso eccessivo) hanno vietato di dipingerle: la famiglie facevano a gara per avere la gondola più bella. Quindi si è deciso che le gondole non potessero essere colorate, dovevano rimanere al naturale. Siccome venivano calafatate con la pece, e la pece è nera, ne conseguiva che pure gli scafi erano neri.
Trovate tutto questo e altro nel mio libro La carrozza di Venezia. Storia della gondola, Mare di Carta, Venezia 2008.
ci sta tutto. però non sono ancora riuscito a vedere una gondola ante provvedimento dei Provveditori, in quadro naturalmente. c’è qualche fonte?
grazie
Ruggero Pirolo
Quel che le posso dire è che gli ambasciatori stranieri avevano il permesso di costruirsi le gondole come loro aggradava e nei quadri di Canaletto e Guardi si vedono queste gondole lussuosissime e inusuali
grazie Alessandro
Alessandro Marzo Magno scrive che il “ferro da gondola non rappresenta nulla”. Insomma dice che è una balla, un’invenzione, un “simpatico raccontino, probabilmente ottocentesco” per usare le sue parole. Ciò vuol dire che come storico è abbastanza discutibile. Nei dipinti del Canaletto, siamo nel 1735 circa, è ben evidente che el fero ha sei denti davanti. Credo che il compianto Gigio Zanon avrebbe saputo rispondere per le rime a questo tentativo di falsificazione storica https://www.venetostoria.com/?p=12232. Inoltre, anche Wikipedia spiega il significato https://it.wikipedia.org/wiki/Gondola e molte altre fonti ben più autorevoli di Alessandro Marzo Magno.