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Il tacco dove lo mettiamo? Sotto il tallone o spostato verso il centro del piede? Quando, alla fine del Cinquecento, si sono smesse le pianelle rialzate, prima di arrivare alle scarpe come le conosciamo noi, ci sono voluti un paio di secoli. Non si sapeva dove mettere il tacco, che era usato anche per le scarpe maschili. Poi, per ottimizzare la produzione – si direbbe oggi – si producevano scarpe uguali, senza distinzioni tra destra e sinistra, e così gli uomini del Seicento dovevano camminare ondeggiando e appoggiandosi a un bastone. Nel Settecento andava di moda il piede piccolo e quindi si calzavano scarpe strettissime. Le donne arrivavano a strizzarsi i piedi con fasce gessate per poter indossare scarpini più piccoli anche di un paio di odierne misure. Salvo poi svenire per il dolore.

da “Con stile. Come l’Italia ha vestito (e svestito) il mondo” (Garzanti)

 

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